L'ASSISTENZIALISMO
è
il padre dei vizi
Chiusa l'attività orticola di Caritas Ticino con
i disoccupati e venduta l'Isola Verde di Cadenazzo. A Pollegio si continua con
i disoccupati in assistenza
Di Roby Noris
La telenovela del nostro programma occupazionale per il reinserimento
dei disoccupati continua. Chi ci segue avrà probabilmente capito che
ci siamo proprio arrabbiati e siccome non abbiamo niente da nascondere l'abbiamo
detto ai quattro venti e, potenza dei media, siamo persino riusciti a ottenere
qualcosa.
Un po' di cronistoria. Il 6 dicembre dopo sei mesi di attesa, di scambi di corrispondenza,
di richiesta di un incontro col capo del dipartimento finanze ed economia e
del DOS mai avvenuto, ecco il responso dell'ufficio cantonale del lavoro sul
PO di Caritas Ticino per il 2000: riduzione del 43% dei posti di lavoro per
disoccupati portati da 114 a 69,5 e, sorpresa assoluta, la chiusura totale dell'attività
orticola svolta nelle aziende Isola Verde di Cadenazzo e Pollegio. L'orticoltura
non piace ai collocatori come abbiamo già spiegato sulla rivista di dicembre
e tanto hanno fatto da ottenere la chiusura di un'attività nata dalla
collaborazione fra Caritas Ticino e i responsabili dell'ufficio del lavoro 5
anni fa. Ma erano altri tempi!
Chiudere un'attività del genere in tre settimane però voleva dire
anche una catastrofe finanziaria per Caritas Ticino. Allora abbiamo fatto un
comunicato stampa, apparizioni televisive e radiofoniche in cui abbiamo aperto
il libro sull'incoscienza dei funzionari cantonali e l'assenza di prospettive
di politica sociale. Ma il cantone pur esprimendo il suo "rammarico"
in risposta alla nostra provocazione mediatica ci avrebbe abbandonato al nostro
destino se non fosse intervenuto l'ufficio federale che si occupa della lotta
alla disoccupazione. E come già constato altre volte in questo ufficio
si ha l'impressione che ragionevolezza, prospettive economiche e sociali, adattamento
della normativa alla realtà locale, siano termini che hanno ancora significato.
E così grazie a questo ufficio abbiamo ottenuto una soluzione di transizione
che ci evita una perdita finanziaria derivante dalla chiusura dell'attività
orticola. Evidentemente rimane l'assurda decisione dell'ufficio cantonale di
non utilizzare più l'attività orticola di due aziende avviate
e ben funzionanti, per il reinserimento dei disoccupati, ma almeno non ci saranno
problemi finanziari per Caritas Ticino. Potremo infatti utilizzare una parte
degli introiti delle vendite dei prodotti orticoli nel '99 per copertine/coprire la perdita
creata dall'interruzione dell'attività e la vendita dell'azienda di Cadenazzo.
Di striscio insomma abbiamo evitato oltre al danno anche le beffe.
L'azienda orticola di Pollegio comunque potrà continuare l'attività
con un nuovo progetto di inserimento dei disoccupati in assistenza che dipendono
dal DOS e dalla legge cantonale (vedi articolo seguente) che sembra aprire un
nuovo spiraglio importante per tentare il reinserimento degli esclusi dal mercato
del lavoro.
Ma dove sta in fondo la difficoltà di impostazione della lotta alla disoccupazione
fra noi e l'ufficio cantonale del lavoro col quale per molti anni abbiamo collaborato
confrontando progetti, impostazioni metodologiche, prospettive di politica sociale
ed economica, avendo l'impressione di avere degli interlocutori tecnici e politici
ma soprattutto dei partner. Un esempio forse può essere eloquente. All'interno
dell'attività di reciclaggio di abiti, mobili, frigoriferi e materiale
elettronico, abbiamo potuto confrontare i livelli di produzione annuali di uno
di questi nostri settori con un altro programma occupazionale che fa esattamente
lo stesso lavoro. Abbiamo verificato che il nostro produce almeno quattro volte
la quantità di materiale per ogni lavoratore. Abbiamo chiesto spiegazione
del fatto che si autorizzasse indifferentemente due programmi che fanno la stessa
cosa con una differenza produttiva di uno a quattro e la risposta è stata
che la produzione non è un problema dell'ufficio del lavoro che si interessa
solo ai tassi di ricollocamento. I nodo sta qui, e si chiama assistenzialismo,
infatti quando si permette a un disoccupato di produrre un quarto di quello
che potrebbe produrre non lo si aiuta ad uscire dalla sua condizione di emarginazione,
si fa dell'assistenzialismo. E riguardo ai tassi di ricollocamento, genericamente
considerati senza nessuna analisi, si potrebbe arrivare persino a dire che anche
stando a casa a far niente c'è un tasso di ricollocamento dei disoccupati
che non è trascurabile e quindi i PO non servono. Sono sempre più
convinto che il pericolo maggiore di tutti gli interventi per lottare contro
le disparità e l'emarginazione, sia individualmente come nell'esempio
dei nostri disoccupati ma anche su grandi progetti di sviluppo nei paesi del
terzo mondo, sia l'assistenzialismo. Un'autentica promozione umana passa invece
attraverso uno sguardo sociale e nello stesso tempo economico, perché
solo una concezione sana di economia permette di evitare la trappola di una
socialità ripiegata, perdente e assistenziale. Se un disoccupato può
produrre quattro volte di più in un PO, bisogna far di tutto perché
questo avvenga: quel sistema microeconomico infatti diventa più sano
- più produttivo - e avrà il presupposto attivo necessario per
raggiungere in modo duraturo l'obiettivo sociale del reinserimento nel mercato
del lavoro di quel disoccupato. Non è il tentativo di fare una lezioncina
di economia sociale da Rider's Digest, ma il desiderio di mettere il dito sulla
piaga di uno stato sociale che anche quando avrebbe le potenzialità e
mezzi per evitare la trappola dell'assitenzialismo ci casca continuamente come
se fosse sempre la prima volta.
E parafrasando un vecchio proverbio potremmo dire che l'assistenzialismo e il
padre dei vizi.
Programmi di inserimento professionale per persone in assistenzaIl DOS cambia rottaDopo
un anno e mezzo di sperimentazioni, il progetto di inserimento professionale
presso Caritas Ticino di persone in assistenza proseguirà anche
nel 2000, con un importante cambiamento voluto dal Dipartimento Opere
Sociali (DOS) e richiesto a più riprese da Caritas Ticino. |
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